Nella Pillola Swing di oggi vi racconto qualcosa sugli albori del Lindy Hop. Tra le sale da ballo di Harlem e le maratone infinite degli anni Venti. facciamo conoscenza con il “papà” che ha battezzato il Lindy Hop: “Shorty” George Snowden! <3 <3 <3
Francesca De Vita Swing Dance Lindy Hop and Jazz School a Roma
In questo mese di Maggio celebriamo la vita di alcuni dei grandi ballerini che hanno creato il Lindy Hop!
Abbiamo dovuto salutare NORMA MILLER, che ci ha lasciati poco prima di compiere 100 anni. La sua storia è quella di una donna piena di talento e passione, energia e determinazione. E’ una figura centrale nella storia del Lindy Hop e se n’è andata facendo fino all’ultimo giorno quello che amava, senza mai smettere di “strillare” ai ballerini per vederli dare il loro meglio, come ha fatto lei per tutta la vita.
Maggio è anche il mese di FRANKIE MANNING, il suo compleanno ricorre il 26 del mese e la data è stata scelta per la celebrazione della giornata mondiale del Lindy Hop .
A partire dal 24 lo festeggiamo con un intensivo dedicato al TRANKY DOO, una routine brillante e divertente che è un “must” per ogni Lindy Hopper e viene eseguita in ogni angolo del mondo.
Studiamo la coreografia in tre lezioni di due ore. Il corso è aperto sia a chi vuole imparare il Tranky Doo per la prima volta, sia a chi conosce la sequenza e vuole migliorare lo stile entrando nel dettaglio dei movimenti.
La storia della coreografia è legata ad un episodio della vita di Frankie che lui stesso racconta nella sua biografia: quando lavora con i “Congaroos” in un locale di Chicago rimane colpito da un passo eseguito dall’ultima ballerina di fila a lasciare il palcoscenico. La ragazza è soprannominata Tranky Doo, il suo nomignolo ed il suo passo sono ormai entrati nella memoria della Swing Dance proprio attraverso questa routine, che inizia con un “Fall Off The Log” e qualche “Shuffle”.
Quando Frankie e tutto il gruppo tornano a New York al Savoy Ballroom si trovano a ripetere la sequenza, rendendola popolare tra i Lindy Hoppers.
La versione che è ancora reperibile in video e che probabilmente più si avvicina all’originale di Frankie è quella di Tops e Wilda del 1947.
Nel frattempo arriva a New York Mura Dehn, una ballerina russa che in America si innamora dei balli afroamericani e decide di documentarli. Il suo lavoro, il documentario “The Spirit Moves”, include una versione del Tranky Doo in cui compaiono Al Minns, Pepsi Bethel e Leon James. Questa è la versione che viene usata come riferimento generale per i primi due “chorus”, le prime due frasi del Tranky Doo.
Per quanto riguarda la parte finale come la conosciamo oggi, la sequenza deriva da una delle interviste che ci sono arrivate grazie alla collaborazione di Al e Leon con Marshall Stearns.
Un paio di anni fa Bobby White, in un articolo del suo blog Swungover, ha ipotizzato che Al e Leon si siano trovati a coreografare quest’ultima parte velocemente per “riempire” un pezzo di musica in occasione della performance, e che da questo derivi la differenza di complessità tra la prima e la seconda parte della routine nella sua versione più conosciuta.
Comunque siano andate le cose, la versione che è oggi è diffusa in tutto il mondo ha ancora una serie di piccole varianti e, come ogni brano della vera tradizione del Jazz, lascia spazio alla voce personale per renderla un pezzo unico ogni volta che viene eseguita.
Durante le lezioni acvremo modo di andare a fondo su questioni di storia, di ritmo e di stile attraverso lo studio della routine, e parleremo anche del rapporto della coreografia con la musica.
TRANKY DOO
Uno dei video originali, tratto da THE SPIRIT MOVES di Mura Dehn
Da sinistra a destra: Al Minns, Pepsi Bethel , Leon James
https://www.youtube.com/watch?v=WbOAR8pmMBA
La versione degli Harlem Hot Shots di Stoccolma, fortemente ispirata a quella di Al, Pepsi e Leon.
Qui, da sisinistra a destra, Zacharias Larsson, Fatima Teffahi, Ricard Ekstrand
https://www.youtube.com/watch?v=QnD8V6-uzbM
Flash Mob dedicato a Frankie Manning in Korea
https://www.youtube.com/watch?v=aHPM3fHTffs
EVENTO DELL’INTENSIVO DI TRANLY DOO